Qualcuno avrà pensato “Speriamo che il mio palazzo non abbia problemi”…
Sono passate ormai alcune settimane dal crollo dei tre piani nella palazzina del quartiere romano Flaminio e, ancora oggi, si cerca di capire quali siano state le cause effettive del cedimento e a chi attribuirne le responsabilità.
Ma probabilmente dei colpevoli possono già essere individuati nella cattiva manutenzione dello stabile, nel menefreghismo degli inquilini, nelle gestioni amministrative che dovrebbero obbligare i residenti a tutelare la loro sicurezza in prima persona.
C’era una volta il “Fascicolo del fabbricato”, dove in teoria dovevano essere registrati vita morte e miracoli di un edificio.
C’era una volta perché oggi non c’è più nessun obbligo per gli inquilini di dotarsi di questo strumento regolamentato dal disegno di legge N. 3032 che recitava così:
“Detto fascicolo è redatto, aggiornato con cadenza non superiore a dieci anni e tenuto a cura del proprietario o dell’amministratore del condominio. Sul fascicolo sono annotate le informazioni relative all’edificio di tipo identificativo, progettuale, strutturale, impiantistico, ambientale, con l’obiettivo di pervenire ad un idoneo quadro conoscitivo a partire, ove possibile, dalle fasi di costruzione dello stesso, e sono registrate le modifiche apportate rispetto alla configurazione originaria, con particolare riferimento alle componenti statiche, funzionali e impiantistiche.” (Potete leggerlo qui)
Lo stesso fascicolo veniva poi cancellato dalla relativa sentenza di annullamento perché :
“Ritiene illegittimo imporre ai proprietari gli oneri aggiuntivi derivanti dagli adempimenti previsti dal Fascicolo, rilevando altresì l’assenza di presupposti normativi a sostegno dell’iniziativa dell’amministrazione comunale”.(potete leggerla qui)
Quello di Roma è solo uno dei tanti crolli che ci sono stati negli ultimi anni e per fortuna senza perdite di vite umane. Tra quelli più tragici vanno ricordati il crollo della palazzina a Barletta (4 morti), e Foggia (67 morti).
Se è vero che case ed edifici possono essere nuovamente edificati è altrettanto vero che una vita umana non si restituisce e il dolore non si rimargina.
A questo punto l’unico valido strumento a nostra disposizione è la prevenzione per fare in modo che la propria casa sia si un ambiente comodo, confortevole ed esteticamente di nostro gradimento ma anche e soprattutto un luogo sicuro, nel quale non si debba aver paura.
Ovviamente quello appena espresso è un mio personale pensiero, condivisibile o meno, ma spero che per il futuro ci sia maggiore attenzione per la salvaguardia delle vite umane.